Non scrivo articoli da diverso tempo, è come se il tempo corresse così velocemente che nel momento in cui focalizzo un’idea, è già passata, ed è come se non fosse più utile trascriverla.
Da alcune settimane però mi si è presentata un’immagine più consistente, un’idea molto più articolata che, volendola condensare, è rappresentata dalla domanda: la popolazione italiana è stata avviata verso una decrescita felice, oppure è incanalata verso un’estinzione volontaria?
Decrescita della popolazione Italiana, cosa dicono i dati statistici
In molti probabilmente si chiederanno se per aver avuto un tale pensiero sia intervenuta una cattiva digestione, se ad esempio una sera dopo aver cenato con un pasto pesantino, come peperonata e fagioli piccanti, questo tipo di pensiero sia una normale reazione corporea, una sorta di incubo ad occhi aperti.
Purtroppo devo dire di no, questo pensiero è il frutto di un’intuizione che deriva da tanti fattori da correlare tra loro, ma se vogliamo partire in modo semplice è sufficiente prendere i dati statistici delle nascite e delle morti in Italia.
Per quel che riguarda le nascite, non è un mistero che da diversi anni siamo sotto la crescita zero. In particolare prendendo i dati da un articolo recente del sole 24 ore si desume che dal 2008 siamo in calo demografico ed in particolare rispetto a quell’anno registriamo un – 34,2%. Il dato preoccupante è che a partire dal 2021 il calo della natalità ha subito dei picchi sfavorevoli.
Inoltre se analizziamo i dati delle morti ci accorgiamo che dopo il 2020 abbiamo un eccesso di mortalità. L’eccesso di mortalità non si conclude con il 2021 ma prosegue negli anni successivi. Ho analizzato personalmente i dati che ho scaricato dal sito dell’ISTAT per concludere che in Italia si sta assestando da un 4,5% in più.
Decrescita, non abbiamo tutti i dati ma
Oltre a questi dati mi affido all’osservazione del mondo che mi mostra una mortalità di persone mediamente più giovani rispetto a quello che succedeva prima del 2020.
Avrei voluto analizzare i dati per classi di età ma non sono riuscito a reperirli.
Il problema dei dati non è banale, oltre alla difficoltà nel poterli reperire, ho riscontrato anche altre difficoltà, è palese che per fare questo tipo di analisi bisogna proprio fare fatica.
Osservando la realtà dal vivo, mi appare anche peggiore di questi dati che potrebbero in qualche modo essere stati sottostimati, comunque anche partendo da questi il problema è palese.
Poniamoci qualche domanda a questo punto.
Se la popolazione non cresce per nuove nascite e decresce perché le morti si susseguono ad un ritmo più veloce rispetto al passato, cosa succederà con il passare del tempo?
Popolazione italiana, c’è anche immigrazione ed emigrazione.
Prima di rispondere alla precedente domanda, dobbiamo analizzare altri due tipi di dati, ossia le immigrazioni e le emigrazioni. Mi riferisco alle persone che dall’Italia si spostano in altri paesi e alle persone che da altri paesi si spostano in Italia.
Se guardiamo questi dati scopriamo che molti giovani Italiani si stanno spostando all’estero andando ad aumentare quel gap di popolazione che già si è creato con le nascite e morti. Anche in questo caso non è facile trovare dati ma ad esempio anche istat parla di circa 80mila laureati persi dall’Italia negli ultimi 10 anni. Un numero che sembra basso paragonato alla popolazione nazionale, ma che è vicino alla popolazione complessiva di una città capoluogo di provincia come Piacenza.
E l’immigrazione? Da istat si legge: La popolazione residente di cittadinanza straniera al 1° gennaio 2024 è di 5 milioni e 308mila unità, in aumento di 166mila individui (+3,2%) sull’anno precedente. L’incidenza sulla popolazione totale tocca il 9%. Il 58,6% degli stranieri, pari a 3 milioni 109mila unità, risiede al Nord, per un’incidenza dell’11,3%. Istat: popolazione quasi stabile grazie all’immigrazione.
Bingo!
Quindi è palese che se la popolazione Italiana rimane stabile di numero grazie all’immigrazione, mentre le nascite diminuiscono, e le morti sono di più.
In Italia allora assistiamo ad una decrescita felice o qualcosa di diverso?
Perdonatemi ma io questi dati li leggo, senza nessun giudizio meramente etico o morale, come il processo di sostituzione etnica in atto.
Nella storia abbiamo imparato che i genocidi esistono e che sono attuati in larga parte tramite conflitti armati, bombe proiettili carrarmati etc. E’ difficile dover ammettere che si possa assistere ad un genocidio arcobaleno, una sostituzione etnica attuata con le più buone e belle intenzioni, zuccherato dal linguaggio politicamente corretto che ti impedisce di vederlo e di chiamarlo con il suo nome: la sostituzione etnica felice.
La sostituzione etnica Felice, come si esplicita?
Se sei abituato al linguaggio del politicamente corretto farai fatica ad accettarlo, ma guarda i dati e fai le tue considerazioni. Sul suolo dell’Italia tra qualche tempo non ci sarà più la popolazione che vive oggi, con il suo patrimonio culturale e genetico, ma la abiterà un’altra popolazione, molto più eterogenea e spaesata, senza una precisa identità né culturale, né religiosa né etnica.
Un popolo senza identità è facilmente manipolabile, per cui è altamente desiderabile da chi lo vuole governare. D’altro canto si sta realizzando uno scenario speculare al nostro anche nei paesi del sud della terra da dove assistiamo all’emigrazione verso le nostre coste. E pensare che il nord del pianeta sfrutta il sud per le risorse naturali, e per questo induce conflitti e instabilità nei paesi africani e arabi.
Questa instabilità causa l’immigrazione che causa a sua volta una disgregazione della nostra società e con una violenta incursione.
Causare crisi identitarie nei popoli sembra lo sport preferito da qualcuno ultimamente. Certamente se intervistassimo qualsiasi africano credo a ragione che ci direbbe che vivrebbe bene, anzi meglio a casa propria, nella sua terra di origine se questa stessa terra fosse lasciata in pace. Si potrebbe quasi pensare che qualcuno vuole prendere due piccioni con una fava..
La sostituzione etnica felice però ha il 90% della sua efficacia indotta dalla manipolazione culturale, dalla propaganda televisiva e scolastica. L’invasione straniera è solo la conclusione finale di un processo che dura da decenni e che vedrà la sua realizzazione finale nelle prossime decadi; ma il suo progetto parte da lontano nel tempo, con la distruzione della scuola, con l’abbassamento del livello culturale dei programmi televisivi, con l’asservimento dei media e dei giornalisti ai dictat del potere, con le teste prone dei sanitari che hanno detto sì e messo in atto diversi protocolli ammazza cristiani.
Per non parlare poi della politica in gran parte corrotta, o della magistratura che non rappresenta più un potere separato dalla politica.
Concludendo, la vedi anche tu la sostituzione etnica felice?
La domanda che mi pongo a questo punto è: con che tempi si verificherà tutto questo? Con i dati a nostra disposizione è possibile fare pronostici, l’attendibilità dipende certamente dalla correttezza dei dati iniziali e su questi non metterei la mano sul fuoco. Tanto più che sono tanti i dati da rapportare tra loro e penso che nei prossimi anni alcuni potranno subire dei cambiamenti consistenti (in peggio). Mi immagino comunque che questo processo sia piuttosto veloce, dell’ordine di qualche decina di anni, se non ci saranno forze a contrastarla.
Altre domande che ci si potrebbe porre è: tutto questo è casuale, oppure ci sono stati dei fattori o delle “manine” che hanno condizionato questo trend? La politica ha condizionato questo trend? La finanza ha condizionato questo Trend? C’è chi aveva ipotizzato (progettato) un tale scenario in passato?
Ho una mia idea, ma lascio al lettore farsi una propria che dovrebbe essere dettata da una conoscenza ampia e con un occhio grandangolare sulla geopolitica mondiale.
Tirando le somme: stiamo assistendo ad una decrescita felice o a qualcosa di diverso? Sei concorde con me a vederci una sostituzione etnica felice? Per caso tutto questo è funzionale a qualcuno? Ce la faranno?
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